In queste settimane di quarantena, a seguito delle misure per il contenimento del Covid-19, molte donne vittime di violenza e i loro figli e figlie sono esposte ad un aggravamento delle violenze domestiche e molte donne con disabilità incontrano ancora maggiori difficoltà a comunicare la violenza subita. Più che mai adesso diventa una necessità allontanarsi urgentemente dal luogo ove si subisce violenza. Purtroppo in questo momento la possibilità di essere ospitate in strutture protette non è uniforme in tutto il territorio nazionale a causa della mancanza di spazi adeguati per gestire l’emergenza e dell’ assenza di tamponi, entrambi necessari per poter essere ospitate nelle strutture protette, dove sono già presenti altre donne e per la tutela delle stesse operatrici che vi lavorano.
In Umbria i Comuni di Perugia, di Terni, di Città di Castello, di Citerna, di Lisciano Niccone, di Monte Santa Maria Tiberina, di Montone, di Pietralunga, di San Giustino e di Umbertide, in collaborazione con l’Associazione Libera…Mente Donna ets si sono attivati per garantire ai Centri Antiviolenza luoghi ove indirizzare le nuove ospitalità in emergenza. Questi luoghi sono gestiti dagli Enti insieme all’Associazione Libera…Mente Donna ets per coadiuvare l’ospitalità nelle strutture gestite dal Centro “Catia Doriana Bellini” di Perugia, dal Centro “LibereTutte” di Terni, nonché dal Servizio di Pronta Emergenza operativo nella provincia di Perugia. Sono immobili destinati all’ospitalità pre-tampone o per l’isolamento volontario, necessari per poter accedere ad altre strutture con ospiti.
I Centri Antiviolenza, tra cui i nostri Centri di Perugia e Terni, lo Sportello Antiviolenza di Foligno, il Centro antiviolenza Telefono Donna di Perugia, lo Sportello W4W di Perugia e il servizio di Pronta Emergenza per donne vittime di violenza di genere possono fornire una risposta concreta alla richiesta di aiuto di quelle donne, anche con disabilità, che hanno bisogno di allontanarsi da una situazione di violenza. Il messaggio che vogliamo lanciare è: se contattate (telefonicamente, via sms, via mail…) i centri antiviolenza e chiedete di entrare in protezione, avrete una risposta concreta. È possibile organizzare rapidamente l’allontanamento dalla propria abitazione della donna e degli eventuali minori, in modo sicuro e nel pieno rispetto delle nuove norme sanitarie.
Se è proibito uscire, non lo è fuggire! Noi ci siamo sempre.