Questo Protocollo nasce per «assicurare una concreta alternativa di vita alle donne provenienti da famiglie inserite in contesti di criminalità organizzata o che siano vittime della violenza mafiosa, che si dissociano dalle logiche criminali e intendono intraprendere un percorso di uscita dalla violenza» e coinvolge Procure, Regione, Prefetture, il Centro pari Opportunità della Regione Umbria, l’Osservatorio Regionale Antimafia ed i Centri Antiviolenza del territorio regionale.
Gli obiettivi generali sono «fornire una rete di supporto nei contesti di criminalità organizzata del territorio regionale, alle donne e ai minori, con l’obiettivo di garantire concrete alternative di vita» e «fornire una rete adeguata di supporto alle donne e ai minori che desiderino affrancarsi dalle logiche criminali e dalla violenza, senza assumere lo status di testimone o collaboratore di giustizia».
Le parti si impegnano a «definire un programma per garantire protezione e accoglienza alle donne e ai minori vittime attraverso la presa in carico, la messa a disposizione di residenze protette e la costruzione di un graduale percorso di re-inserimento socio-economico».