Grazie ad un progetto finanziato dal Ministero delle Pari Opportunità, sostenuto in partenariato dai Comuni di Perugia e Terni, dall’impegno e dalla ventennale esperienza dell’Associazione Differenza Donna di Roma e dell’Associazione Libera…mente Donna, che da anni si batte nel nostro territorio, apriranno a breve nella nostra regione due CENTRI ANTIVIOLENZA.
Questi servizi vogliono restituire dignità e consapevolezza di sé alle donne maltrattate e vittime di violenza o discriminazione di genere e agli eventuali figli minori, non solo in termini di accoglienza e protezione ma per il recupero della piena autonomia della donna anche in termini economici.
I Centri vogliono contribuire a costruire ed affermare una cultura che rigetti ogni forma di violenza di genere, quella perpetrata contro le donne in quanto donne.
Riteniamo che sia il momento giusto per rinforzare, insieme alla cittadinanza tutta e alle Istituzioni, un processo di cambiamento che porti ad una cultura “altra” che garantisca e parli alle donne tutte di autodeterminazione, libertà di scelta, diritto al reddito e alla salute, che dia più informazione e formazione a partire dalle scuole e che offra spazi di aggregazione e confronto alle donne.
L’obiettivo dei Centri è infatti quello di garantire non solo risposte immediate di sostegno legale, sociale, abitativo, sanitario e/o formativo nell’ottica dello sviluppo dell’autodeterminazione femminile ma essere anche luogo e soggetto attivo di elaborazione culturale volto al cambiamento per il superamento degli stereotipi sessisti e concetti quali ad esempio la “naturalità” del lavoro di cura imposto a noi donne o il possesso della persona “amata”.
Auspichiamo che la collaborazione con le Istituzioni vada oltre i limiti temporali del Progetto e oltre “l’emergenza femminicidio” ma con la volontà comune di dare risposte concrete, stabili e di sistema per la lotta alla violenza contro le donne.
Pertanto le associazioni Libera…Mente Donna e la Rete delle donne AntiViolenza (RAV) invitano i Comuni di Perugia e Terni a garantire:
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L’autonomia dei Centri AntiViolenza ed il loro pieno riconoscimento come soggetto attivo nella rete dei servizi del sistema antiviolenza regionale
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La sostenibilità economica dei CAV, fortemente voluti e sostenuti dalle amministrazioni locali, con un’adeguata copertura economica. Si chiede pertanto di inserire nei bilanci comunali di ciascuna città una voce fissa di spesa inerente ai Centri, condizione necessaria per il mantenimento operativo di servizi non precari;
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Il riconoscimento e la valorizzazione, sia a livello professionale che economico, del lavoro altamente qualificato delle loro operatrici.
Anche questo aspetto costituisce uno strumento col quale restituire piena cittadinanza alle donne di questa regione, lontano dalla violenza e dagli stereotipi che la generano e l’alimentano.
25 novembre 2013
Associazione Libera…mente Donna
Rete delle donne AntiViolenza