Verrà presentato domenica alle ore 16:00 al Pride Village il protocollo sottoscritto da Omphalos Arcigay Arcilesbica e Libera…mente Donna finalizzato alla prevenzione e al contrasto della violenza all’interno delle coppie lesbiche, con particolare riguardo ai temi delle azioni di sensibilizzazione e di informazione sulla violenza di genere.
Il fenomeno della violenza all’interno delle coppie lesbiche è ancora sconosciuto, ma trova la sua concretezza nella vita e nelle relazioni quotidiane delle donne lesbiche di ogni età, etnia, status sociale, cultura e reddito, rappresentando l’esempio lampante di quanto il sistema patriarcale influenzi anche la sfera affettiva, emozionale e relazionale delle donne e quindi delle lesbiche, impedendo la crescita individuale, l’autodeterminazione, la libertà di scelta.
Proprio per la sua natura patriarcale ed eteronormata, la definizione di violenza contro le donne può essere riflessa anche nei rapporti lesbici e comprende tutti gli atti di violenza fondati sul genere, che provocano o sono suscettibili di provocare danni o sofferenze di natura fisica, sessuale, psicologica o economica, comprese le minacce di compiere tali atti, la coercizione o la privazione arbitraria della libertà, sia nella vita pubblica che nella vita privata.
Dai dati raccolti dalla ricerca EvaControEva, la prima nel suo genere che si occupa di violenza nelle relazioni tra lesbiche, è emerso che le forme di controllo e di violenza all’interno delle coppie lesbiche sono molto simili a quelle riscontrate all’interno delle coppie eterosessuali, e si manifestano attraverso forme più lievi – come la disparità di potere – fino a raggiungere forme più importanti e significative – come l’aggressione fisica, capace di creare il clima di tensione e paura tipico delle relazioni violente.
La violenza di genere provoca importanti danni alla salute psico-fisica delle donne che ne sono vittime, aggravando la loro situazione di vulnerabilità sociale e il rischio di esclusione sociale. Il fenomeno non riguarda solo le donne lesbiche, ma anche le donne bisessuali e transessuali, che per motivi diversi possono essere vittime della spirale della violenza subita dalla propria compagna.
E’ fondamentale scardinare il pensiero comune che la violenza sia un gesto isolato e frutto di patologie: l’ingerenza del maschilismo e del patriarcato a cui le donne sono continuamente esposte fa sì che certi comportamenti vengano interiorizzati influenzando le azioni e rimettendo in scena una stereotipia dei ruoli sociali e relazionali che di conseguenza si riflette anche nelle relazioni amorose tra donne.
Il sostegno delle donne e dei bambini/e che hanno vissuto o che vivono nella violenza in ambito domestico è individuato come una priorità che richiede un intervento coerente e costante che coinvolge tutte le attrici e gli attori della comunità.
Le Associazioni di donne, che nel territorio nazionale operano sul tema della violenza contro le donne, hanno il merito di aver posto all’attenzione del mondo politico e più in generale della società tale grave problema sociale e culturale. Dai primi anni ’90 ad oggi, infatti, è stata proprio l’apertura e l’attività dei Centri Antiviolenza a far sì che la violenza maschile contro le donne e il maltrattamento familiare diventassero visibili e si cominciasse a modificare la percezione sociale del fenomeno, nonché gli atteggiamenti e giudizi rispetto ad esso.
Per tali ragioni invitiamo tutte e tutti a partecipare alla presentazione del protocollo, vi aspettiamo numeros*.