Nell’ambito dei nostri seminari di auto-formazione abbiamo approfondito diversi temi:
Ci siamo occupate della storia dell’abbigliamento femminile nelle diverse epoche, in particolare nel panorama medievale; della nascita del costume da bagno e delle trasformazioni della società ad esso collegate; del rapporto tra costume e scenografia (l’abito quotidiano si trasforma in costume teatrale extra-quotidiano); del “cammino” delle calze nei secoli.
Abbiamo esaminato la storia dei costumi sessuali, considerando come la realtà del sesso abbia sempre contribuito in modo significativo nelle vicende storiche di ogni civiltà.
Abbiamo scoperto la letteratura medievale femminile: per la prima volta le donne potevano muoversi fuori dagli angusti orizzonti domestici, consacrando la propria vita alla verginità, visitando i Luoghi Santi, studiando i testi sacri ed acquisendo un apprezzabile livello culturale. Alcuni monasteri femminili divennero celebri proprio come centri di cultura, alcune badesse potevano amministrare vasti territori, godendo di notevole autorità e potere. Ci ha colpito la chiarezza, passione e modernità con cui la colta Eloisa (a cui si attribuisce il titolo di prima donna intellettuale della storia) scrive del suo sfortunato amore per Abelardo ed il fascino misterioso che circonda la figura di Trotula, che si occupò di medicina delle donne a Salerno nel secolo XI (sotto il suo nome sono stati pubblicati un trattato di ginecologia ed uno di cosmetica).
Abbiamo analizzato l’influenza delle religioni sulla formazione dell’identità femminile, soffermandoci in particolare sul ruolo della donna nel mondo cattolico e nei paesi islamici. Abbiamo letto alcune “Sure” (versetti del Corano), confrontando l’interpretazione umanista e quella fondamentalista (a cui sono dovute le restrizioni imposte alle donne mussulmane). Abbiamo visto le opere di Shirin Neshat (che attraverso i suoi video e foto esplora la complessità delle condizioni sociali della cultura islamica, entrando in merito all’aspetto politico, e poetico, del velo con immagini raffinate che sottolineano quanto l’idea di bellezza sia importante in quella società).
Abbiamo indagato in modo particolare il tema della maternità: è bello pensare che la donna oggi possa decidere se e quando diventare madre, come vivere la gravidanza, il parto e l’allattamento. In realtà, pur riconoscendo il grande merito della medicina attuale, le donne vengono spesso dichiarate incompetenti a gestire questi momenti e gli interventi medici non indispensabili sono sempre più numerosi (vedi ad esempio il primato italiano nel numero di cesarei e l’abbandono precoce dell’allattamento al seno). Nessuno se non la donna in prima persona, in totale autonomia e secondo la propria coscienza, i propri tempi e valori, può stabilire ciò che sia giusto per sé e per il proprio bambino, ma nello stesso tempo necessita, ed ha diritto di ottenere, informazioni utili e corrette (frequentando, ad esempio, corsi per il parto attivo ed utilizzando i servizi offerti dalle consulenti della Lega del Latte). La maternità non è, infatti, puramente naturale né esclusivamente culturale, coinvolgendo corpo e psiche, conscio ed inconscio, reale e immaginario.