Si è tenuta oggi a Perugia la conferenza stampa di presentazione del progetto “Non solo rifugio” redatto dall’Associazione Libera…Mente Donna a seguito della pubblicazione del bando del Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri “per il potenziamento dei Centri Antiviolenza e dei servizi di assistenza alle donne vittime di violenza e ai loro figli e per il rafforzamento della rete dei servizi territoriali”.
Il progetto “Non solo rifugio”, che vede Libera….Mente Donna capofila e partner i Comuni di Perugia, Terni e Narni e la Rete delle Donne Antiviolenza Onlus, si è classificato primo nella graduatoria nazionale.
Le azioni previste, oltre al rafforzamento dei Centri Antiviolenza e dei servizi territoriali di prevenzione e contrasto alla violenza di genere, riguarderanno in particolare i minori vittime di violenza assistita e l’inserimento lavorativo delle donne che hanno intrapreso un percorso di uscita dalla violenza all’interno dei Centri.
Con questo progetto sono state previste delle specifiche azioni per i/le minori da svolgere in collaborazione con i servizi sociali comunali, le scuole, l’ufficio scolastico regionale e i servizi specialistici delle Usl Umbria 1 e 2.
I Centri Antiviolenza accolgono infatti donne che, nella maggior parte dei casi, hanno dei/delle bambine anche loro vittime di violenza, sicuramente assistita, ma spesso anche diretta. Le azioni loro rivolte si tradurranno non solo in aiuti concreti – quali ad esempio aiuto compiti, laboratori ludici o ricreativi, musicoterapia o psicomotricità – ma anche in un sostegno psicologico da parte dei servizi specialistici, qualora ve ne fosse bisogno.
Per quanto concerne le donne vittime di violenza si è voluto puntare sul loro inserimento lavorativo. L’indipendenza economica dall’uomo violento è uno degli obiettivi più difficili e allo stesso tempo importanti all’interno di un percorso di uscita dalla violenza, percorso che ha come traguardo il rafforzamento dell’autodeterminazione della donna e la riconquista di una indipendenza che deve necessariamente realizzarsi anche in termini economici.
Per questo motivo il primo atto formale che ha dato l’avviamento al progetto è stata la firma di un protocollo d’intesa che ha come fine l’inserimento lavorativo delle donne vittime di violenza sottoscritto da Regione Umbria (alla quale fanno capo i Centri per l’Impiego), Centro Pari Opportunità della Regione Umbria, Associazione Libera..mente Donna (come associazione che gestisce i Centri Antiviolenza di Terni e Perugia e come capofila dell’ATS per il progetto “Non solo Rifugio”), Consigliera di Parità della Regione Umbria, Consigliera di Parità della Provincia di Perugia e Consigliera di Parità della Provincia di Terni, ANCI Umbria, Associazione L’Albero di Antonia
Il progetto prevede anche delle azioni che possano concretamente supportare le donne nella ricerca di una nuova soluzione abitativa, qualora ve ne sia la necessità.
In relazione a questo ultimo aspetto, insieme ai Comuni partner del progetto, si metteranno in campo aiuti e sostegno per le donne che hanno bisogno di una nuova casa dove potersi trasferire con i/le loro figli/e, potenziando anche le strutture di semi-autonomia esistenti in Umbria e gestite da Libera…Mente Donna.
La grande forza del progetto “Non solo rifugio” nasce dalle numerose lettere di adesione e di collaborazione tra soggetti istituzionali e non, tra servizi dedicati alla prevenzione e al contrasto della violenza di genere e servizi socio-sanitari, oltre alle Forze dell’Ordine e ai Tribunali con i quali ci si prefigge la stipula di altri protocolli operativi.